Artrosi di ginocchio: la stimolazione biologica

L'artrosi di ginocchio è una patologia molto comune che avviene quando la cartilagine - il “rivestimento” delle ossa nell'articolazione del ginocchio - si consuma. Ciò può causare dolore, rigidità e gonfiore

L’artrosi di ginocchio è una patologia molto comune che avviene quando la cartilagine – il “rivestimento” delle ossa nell’articolazione del ginocchio – si consuma. Ciò può causare dolore, rigidità e gonfiore. Esattamente come avviene per le anche, questa patologia può aggredire una o entrambe le ginocchia.

Età, genetica e traumi possono svolgere un ruolo nell’insorgenza dell’artrosi del ginocchio.

Il trattamento dell’artrosi di ginocchio

L’artrosi di ginocchio è una patologia degenerativa progressiva, ovvero più passa il tempo più tende ad aumentare. La buona notizia è che il giusto trattamento ottiene risultati molto positivi anche sul lungo periodo, alleviando il dolore e rallentando la progressione della malattia. Ecco perché è importante non ignorare nemmeno i primi sintomi di dolori articolari cronici e rigidità: prima ci si confronta con il proprio ortopedico, prima è possibile ricevere una diagnosi, iniziare il trattamento e migliorare la qualità della propria vita.

Le opzioni di trattamento dipendono ovviamente dal paziente, e si scelgono prendendone in considerazione la storia medica, il livello di dolore e l’impatto dell’artrosi sulla vita quotidiana.

Di norma, si può ricorrere – in genere nelle prime fasi – a soluzioni conservative (assunzione di farmaci antinfiammatori e antidolorifici e/o infiltrazioni); mentre in stadi avanzati bisogna intervenire chirurgicamente per ricostruire le superfici di scivolamento dell’articolazione, impiantando una protesi

La stimolazione biologica per l’artrosi di ginocchio

Oggi, grazie ai progressi della medicina, il chirurgo ortopedico ha a sua disposizione un nuovo tipo di trattamento per questa patologia, efficace e comprovato, meno blando della mera assunzione di farmaci e, allo stesso tempo, meno aggressivo dell’approccio chirurgico: parliamo dei trattamenti biologici della cartilagine.

La cartilagine riveste le estremità ossee delle articolazioni, è un tessuto complesso formato da un fitto intreccio di molecole che hanno la proprietà di trattenere intorno a loro molta acqua: questi fattori determinano una grande resistenza alla compressione ed allo sfregamento. Le cellule deputate alla produzione di questa struttura si chiamano condrociti, e si trovano in scarso numero all’interno della cartilagine. La peculiarità della cartilagine, però, risiede nel fatto che ha scarse capacità rigenerative e pertanto si può intervenire esclusivamente per ripararla.

Al manifestarsi dei primi sintomi, dolore e infiammazione, calore e tumefazione del ginocchio, è importante consultare tempestivamente l’ortopedico che in genere cerca immediatamente riscontri nei raggi X e/o nella risonanza magnetica. A questo punto, in funzione delle specificità del paziente viste poc’anzi, lo specialista valuta il trattamento. Se è vero che non esiste una cura valida per tutti, questa affermazione è ancor più vera parlando di trattamenti biologici.

Personalmente, preferisco scegliere per i miei pazienti tra il PRP (plasma ricco di piastrine) e l’innesto di cellule mesenchimali autologhe. Entrambi trattamenti innovativi (ma non sperimentali!), hanno il notevole vantaggio di consentire un significativo rinvio delle procedure chirurgiche per l’impianto di una protesi e sono pertanto particolarmente indicati per i pazienti giovani. Ma vediamole entrambe nel dettaglio.

Il PRP per l’artrosi di ginocchio

Le iniezioni di plasma ricco di piastrine (PRP) sono un trattamento per la gestione del dolore infiammatorio di origine osteomuscolare.
Poiché le piastrine del sangue contengono fattori di crescita, l’iniezione di fattori di crescita del PRP dal proprio sangue in un’area lesa può aiutare i tessuti a ripararsi da soli innescando la formazione di nuove cellule aiutando, nel caso dell’artrosi di ginocchio, la salvaguardia del tessuto cartilagineo esistente.

L’esecuzione del trattamento è semplice e rapida: in primo luogo, il medico estrae una provetta di sangue tramite un prelievo venoso a livello del braccio. Quindi, il campione di sangue viene inserito in una centrifuga per separarne le componenti e ottenere una sospensione concentrata di piastrine nel plasma. La centrifugazione dura meno di 15 minuti.

Infine l’ortopedico inietta il PRP nell’articolazione. La procedura è in regime di day surgery, ed il paziente può tornare a casa tranquillamente camminando o guidando la macchina. Dal punto di vista del dolore è una procedura del tutto analoga ad una semplice infiltrazione.

Cellule adipose autologhe: il potere dei grassi

All’interno del proprio tessuto adiposo, vi è la più alta concentrazione di cellule riparative, rispetto ad altri tessuti del corpo, utili a supportare il processo di guarigione. A partire da questa considerazione, da alcuni anni sono stati messi a punto dei trattamenti di stimolazione biologica per diverse patologie tra cui l’artrosi di ginocchio.

Si tratta di una breve procedura che si esegue in sala operatoria. Il paziente viene sedato e gli viene praticata una mini-liposuzione per prelevare il tessuto adiposo. Successivamente questo tessuto viene processato mediante un apposito kit per purificare la quota cellulare da iniettare. Al termine della preparazione si procede a iniettare nell’articolazione la quantità di cellule ottenute per facilitare il mantenimento di un ambiente articolare sfiammato e favorire la riparazione del tessuto danneggiato.