Cosa aspettarsi dalla chirurgia di ginocchio e anca

Le ginocchia e le anche sono le articolazioni più grandi. Supportano il peso di tutto il corpo e lavorano in stretta coordinazione per permetterci di camminare, correre, accovacciarci per sollevare un peso o saltare.

Le ginocchia e le anche sono le articolazioni più grandi. Supportano il peso di tutto il corpo e lavorano in stretta coordinazione per permetterci di camminare, correre, accovacciarci per sollevare un peso o saltare. Nel tempo, molte persone sperimentano dolore al ginocchio o all’anca e la terapia fisica, i farmaci antidolorifici, gli interventi chirurgici minori o una combinazione di questi possono fornire sollievo. Ma per alcuni, i problemi al ginocchio e all’anca diventano così intrattabili che una protesi del ginocchio o dell’anca risulta la migliore opportunità per un ritorno alla mobilità senza dolore.

Ecco le risposte alle vostre domande sul dolore articolare e sulla protesi.

Cosa provoca dolore al ginocchio e all’anca?

Il dolore all’anca e al ginocchio può derivare da un infortunio (anche accaduto molto prima dell’insorgere del dolore) o da un trauma. Altre volte dipende semplicemente dal naturale processo di invecchiamento: con l’avanzare dell’età infatti, la cartilagine che attutisce le nostre articolazioni si assottiglia e le ossa possono iniziare a sfregarsi provocando infiammazione e dolore.

Spesso l’anca provoca un dolore di tipo riferito al ginocchio, raramente può accadere il contrario. Non di rado alcuni pazienti riferiscono dolore al ginocchio ma all’esame si scopre che la fonte del problema è in realtà nell’anca.

Quand’è il momento della protesi di ginocchio o d’anca?

Quando il dolore da artrosi è così forte da limitare le attività quotidiane come camminare, salire le scale o alzarsi e sedersi, potrebbe essere il momento per una protesi di ginocchio o dell’anca.

Altri motivi per considerare la chirurgia di ginocchio o anca includono:
● Dolore all’anca o al ginocchio da moderato a grave durante il riposo giorno o notte
● Avere gonfiore o rigidità dell’articolazione dell’anca o del ginocchio che non migliora con il riposo o i farmaci
● Incapacità di flettere adeguatamente l’anca, difficoltà a piegare o raddrizzare il ginocchio
● Zoppia invalidante
● Eccessiva assunzione di farmaci antidolorifici nel tentativo di controllare il dolore

Solo un medico può diagnosticare con precisione il grado di degenerazione eseguendo un esame fisico, rivedendo la storia clinica e del paziente e valutando i risultati delle indagini strumentali, come una radiografia o una risonanza magnetica. Insieme, lo specialista ortopedico e il paziente, determinano se questi sintomi limitanti giustificano un intervento chirurgico.

É più facile da eseguire una protesi d’anca o di ginocchio?

Per il paziente direi che si tratta di una parità.

Una protesi di anca è sicuramente meno invasiva come intervento chirurgico, e nel periodo post chirurgico il dolore scompare molto rapidamente. Inoltre, complice anche la minor articolarità dell’anca e la minore innervazione, il paziente riesce a riprendere prima le normali attività.

Nel caso del ginocchio invece la fase post operatoria è un po’ più dolorosa, poiché durante le fasi di riabilitazione si andrà a mobilizzare in continuazione la cicatrice chirurgica. Inoltre il ginocchio deve poter compiere un maggior movimento, e cute e sottocute sono molto più vicini all’osso.

D’altra parte la chirurgia dell’anca è una chirurgia di “sostituzione” in cui la porzione affetta viene asportata e sostituita, mentre la chirurgia del ginocchio è una chirurgia di rivestimento, in cui si lasciano intatti i legamenti del ginocchio ed in cui l’impianto si deve adattare molto di più all’anatomia nativa. É fondamentale l’esperienza del chirurgo per equilibrare al meglio le componenti.

Esistono opzioni alternative alla protesi?

Esistono metodi conservativi e non chirurgici per controllare il disagio. In alcuni casi, la terapia fisica può aiutare ad alleviare il dolore. Si potrebbe anche trarre beneficio dall’assunzione di farmaci che bloccano la sensazione di dolore o aiutano a rilassare i muscoli. Spesso i pazienti traggono vantaggio da una combinazione di terapia fisica e farmaci.

Alcuni pazienti potrebbero dover evitare la terapia fisica, tuttavia, poiché potrebbe aggravare il dolore e l’infiammazione. Se o quando i trattamenti conservativi dell’anca e del ginocchio falliscono, e dopo un’attenta diagnosi e valutazione della gravità dei sintomi, può essere raccomandata la chirurgia di ginocchio o dell’anca.

In che cosa consistono la protesi d’anca e di ginocchio?

La protesi dell’anca e/o la protesi del ginocchio, sono interventi chirurgici che comportano la sostituzione della cartilagine usurata o mancante dell’articolazione. Nel ginocchio gli impianti sostituiscono la porzione di cartilagine mancante alle estremità delle ossa, mentre nell’anca la protesi sostituisce le porzioni affette da artrosi.

Qual è il tasso di successo della protesi del ginocchio e dell’anca?

Il tasso di successo della chirurgia protesica del ginocchio e dell’anca è superiore al 95%, il che significa che, tra coloro che subiscono un intervento chirurgico, oltre il 95% ottiene risultati da buoni a eccellenti con sollievo dal disagio, aumentando significativamente i livelli di attività e migliorando la mobilità.

Quali sono i rischi collegati a un intervento di protesi?

Come con qualsiasi intervento chirurgico, ci sono dei rischi. I rischi più comuni dopo una protesi del ginocchio o d’anca possono essere la formazione di coaguli di sangue a livello delle vene della gamba oppure le infezioni. Dopo un intervento di sostituzione articolare, tuttavia, le complicanze sono in genere rare.

Qual è la degenza ospedaliera media per un intervento di protesi del ginocchio o d’anca?

I pazienti in genere possono ritornare a casa dopo 2-3 notti in ospedale. La terapia fisica viene avviata già durante il ricovero, spesso lo stesso giorno dell’intervento. Il recupero e la routine terapeutica continueranno a casa. Un periodo di riabilitazione in regime di ricovero è opzionale e consigliabile in caso di scarso supporto familiare-sociale nelle prime settimane post chirurgiche.

Quali risultati possono aspettarsi i pazienti?

Il recupero varia da persona a persona. In generale, tuttavia, migliore è il livello di salute e attività, più velocemente si torna in piedi a godersi la vita. È anche essenziale seguire le istruzioni del chirurgo e il programma di esercizi per ottenere i migliori risultati.

Una corretta informazione e formazione del paziente lo rende più consapevole e aiuta anche assumere un atteggiamento positivo nei confronti del recupero. Essere pazienti ma perseveranti può fare un’enorme differenza nelle prime settimane e nei primi mesi di guarigione.

Una protesi d’anca è un’operazione molto meno dolorosa. In genere i pazienti usano le stampelle per un breve periodo (circa 20-30 giorni), prima che sentano i loro fianchi nuovamente stabili. Nel caso di protesi totale di ginocchio, invece, le stampelle sono consigliabili (ma non obbligatorie) per 30-40 giorni e, sebbene si possa guidare e lavorare dopo questo periodo, per il recupero completo sport inclusi sono necessari 3-6 mesi a seconda del caso.

Ad ogni buon conto, si possono riprendere la maggior parte delle attività quotidiane nelle settimane successive all’intervento ed aumentare gradualmente il livello di attività in base all’andamento.
Le attività comuni includono:
Camminata
Bicicletta
Nuoto
Golf
Bowling
Ballo

Meglio evitare gli sport ad alto impatto, come jogging, sci alpino e tennis.

Esistono protesi parziali del ginocchio che coinvolgono solo un lato del ginocchio?

Sì, e sono più facili da trattare. È l’operazione perfetta per i giovani sportivi e per gli anziani.
In entrambi i casi si ha il beneficio di una terapia mini invasiva e di tempi chirurgici e di recupero brevissimi.

Come si gestisce il dolore dopo l’intervento?

Grazie ai progressi nei farmaci per il controllo del dolore, è possibile essere a proprio agio già subito dopo l’intervento chirurgico.

É necessario aiuto da parte di un’altra persona dopo l’intervento chirurgico?

Dipende dalle personali condizioni di salute e dal livello di attività. In alcuni casi, potrebbe essere raccomandabile un aiuto per i primi giorni successivi alla dimissione dall’ospedale. In generale, i pazienti possono prendersi cura di se stessi quando tornano a casa, ma potrebbero aver bisogno di assistenza per i compiti domestici e per la guida.

La pratica rende perfetti? Il volume chirurgico implica risultati migliori?

É assolutamente vero: la pratica riduce drasticamente il tasso di possibili complicanze.
Quando un chirurgo esegue questi interventi più e più volte, ha l’occasione di vedere tutte le possibili variabili. E questo vale anche per la scelta dell’ospedale che, se è specializzato, avrà personale infermieristico e dell’assistenza postoperatoria, fondamentali per ottenere buoni risultati, altrettanto preparati.

Cosa si deve fare per evitare di aver bisogno di una protesi?

Rimanere attivi, mantenere i muscoli forti, non fumare e non diventare obesi.

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