La lussazione della protesi d’anca è una complicanza rara che prevede che la testina femorale fuoriesca dal suo alloggiamento.
La chirurgia di sostituzione dell’anca è una pratica che riscuote da anni molto successo: il sollievo dal dolore e una maggiore capacità di svolgere attività di routine sono tra i vantaggi significativi di questa procedura. Sfortunatamente, la chirurgia di sostituzione dell’anca ha alcune potenziali complicazioni che, sebbene siano rare, possono verificarsi. Tra queste c’è la lussazione della protesi dell’anca.
Le lussazioni della protesi dell’anca si possono verificare in circa il 2% degli impianti, ed in misura maggiore in seguito ad interventi di sostituzione di impianti usurati.
La lussazione comporta che la testa del femore perda contatto con la coppa acetabolare, all’interno dell’articolazione dell’anca artificiale, causando impossibilità a camminare.
In tale evenienza è bene contattare il proprio chirurgo e recarsi in Pronto Soccorso, ove verranno eseguite delle radiografie. In caso di conferma, si procederà al trattamento immediato.
I periodi più a rischio per la lussazione della protesi sono due: il primo è nell’immediato periodo postoperatorio ed è causato da un conflitto meccanico, mentre il secondo è dopo molti anni ed è causato dall’usura dell’impianto.
Le cause di lussazione della protesi d’anca
Le cause alla base di una lussazione della protesi dell’anca sono molteplici e il trattamento dipende principalmente dalla causa stessa. Ad esempio, il malposizionamento dello stelo femorale è il primo responsabile delle lussazioni di tipo precoce. Se c’è un contatto tra il collo dello stelo e la coppa nella prima fase di movimento, ciò può fare da leva e “spingere” la testa del femore fuori dalla coppa.
Il contatto tra i bordi acetabolari non rifilati ed il femore potrebbe essere un altro motivo
scatenante una lussazione.
L’iperlassità dell’articolazione dovuta a insufficienza muscolare o mancanza di tessuti molli è un’altra possibile causa di lussazione della protesi dell’anca.
Tipi di lussazione
Una lussazione di protesi d’anca viene normalmente identificata in base alla direzione in cui si disloca la testa del femore. La testa può essere lussata anteriormente, posteriormente, superiormente o, molto raramente, inferiormente.
Il trattamento della lussazione di protesi
Normalmente, una lussazione di protesi d’anca prevede due tipi di trattamento: la riduzione (chiusa o chirurgica) oppure un intervento di riposizionamento delle componenti.
La riduzione chiusa dell’anca
La procedura consiste nel sedare il paziente e trazione delicatamente la gamba in modo da far “rientrare” la testina femorale all’interno della coppa. Questa manovra viene eseguita di norma in pronto soccorso, la riduzione viene confermata da delle nuove radiografie ed il paziente viene dimesso con indicazione a riposo per qualche settimana.
La riduzione chirurgica dell’anca
A volte può capitare che dei tessuti molli si posizionino all’interno della coppa acetabolare impedendo alla testina di rientrare. In questi casi le manovre di riduzione sono inefficaci ed è necessario procedere ad un piccolo intervento che consente lo spostamento dei tessuti interposti e la riduzione “sotto visione diretta”.
L’intervento chirurgico
Il secondo tipo di trattamento è l’opzione chirurgica, inevitabile quando la lussazione è “ricorrente” oppure causata da un malposizionamento delle componenti protesiche.
Quando si ricorre all’intervento chirurgico, la considerazione più importante da fare è la valutazione attenta della causa della lussazione. Si può generalmente classificare queste cause in 3 gruppi: fattori correlati al paziente, fattori correlati all’intervento e fattori correlati all’impianto di protesi.
Le cause correlate al paziente
Esistono numerosi fattori che predispongono alcuni pazienti ad una lussazione della protesi dell’anca. Per esempio, diverse condizioni neuromuscolari, inclusa la malattia di Parkinson, mettono a rischio di lussazione. I pazienti non conformi, quelli che cioè non seguono le precauzioni contro la lussazione dell’anca, sono esposti ad aumentato rischio: sono quelli che per esempio soffrono di una demenza o dipendenti da sostanze o alcol, etc. Anche i pazienti con displasia dell’anca congenita e alcuni disturbi metabolici dell’osso hanno un aumentato rischio di lussazione. I pazienti sottoposti a un intervento chirurgico di sostituzione dell’anca di revisione, hanno un rischio significativamente maggiore di lussazione dell’articolazione dell’anca. Infine, i pazienti che hanno patologie che comportano un rischio di caduta hanno anche un aumentato rischio di lussazione delle articolazioni dell’anca.
Le cause correlate all’intervento di protesi
Ci sono alcuni fattori che dipendono dall’intervento di protesi. Se il chirurgo non posiziona accuratamente i componenti della protesi durante l’intervento chirurgico, rispettando le giuste inclinazioni, l’anca può essere più soggetta a slogarsi.
Le cause correlate alla protesi
Il rapporto tra diametro della testina ed il colletto femorale determina quella che viene definita in gergo tecnico “jump distance”, ovvero la resistenza dell’impianto alla lussazione.
In linea di massima si può affermare che maggiore sia il diametro della testa femorale maggiore sia la stabilità della protesi.
L’usura terminale della protesi può rendere l’anca instabile esponendo al rischio di una lussazione.
Le indagini strumentali per la lussazione della protesi d’anca
Per un paziente con lussazione ricorrente, di norma il primo esame di imaging utile sono i raggi X, eseguendo una radiografia del bacino con l’anca e una laterale dell’anca interessata. La radiografia consente di osservare l’inclinazione della coppa, l’offset, la stabilità dell’interfaccia tra femore e osso, nonché la stabilità dell’interfaccia tra la coppa e l’osso. I raggi X sono anche utili per valutare qualsiasi discrepanza nella lunghezza degli arti.
Anche la TAC può aiutare per la valutazione dell’antiversione (inclinazione) del femore e dell’acetabolo.
Prevenire la lussazione della protesi d’anca
La lussazione totale dopo l’artroplastica dell’anca è una completa perdita di articolazione tra la testa del femore e la coppa ed è una complicazione molto frustrante a seguito di una sostituzione totale dell’anca. Per evitarla, è estremamente importante conoscere i fattori di rischio cui è esposto il paziente, così come la scelta degli impianti giusti. Se vengono seguite tutte le precauzioni, il rischio di lussazione dell’anca può essere significativamente ridotto.