
Displasia
dell'anca
Sintomi della
displasia dell'anca
In età neonatale la diagnosi è clinica e strumentale (Screening ecografico in ospedale)
In età pediatrica il bambino può manifestare svogliatezza nel partecipare alle attività fisiche, dolore localizzato all’inguine, zoppia.
In età preadolescenziale si può avere dolore, zoppia, limitazione dell’articolarità ed ipometria (minore lunghezza dell’arto malato).
In età adulta oltre ai precedenti si possono sommare i sintomi dovuti al consumo dell’articolazione malata (artrosi)
Cause della
displasia dell'anca
È una patologia “dello sviluppo” poiché può essere manifesta sia in maniera congenita (oggigiorno si eseguono di routine test ecografici e clinici su tutti i neonati) oppure può iniziare a manifestarsi più avanti nell’età dello sviluppo. In una discreta parte dei casi i pazienti passano l’adolescenza senza sintomi e giungono all’attenzione del medico in età giovane-adulta per comparsa di dolore all’inguine e zoppia. Può essere monolaterale o bilaterale.
La displasia dell’anca è una patologia per sua natura DEGENERATIVA, ovvero col tempo si assiste ad una progressiva degenerazione dell’articolazione stessa sia nella sua componente ossea che capsulo-legamentosa, esitando negli stadi più avanzati in un’ artrosi a cui si può associare a seconda dei casi un certo grado di sublussazione – lussazione franca.
Diagnosi della
displasia dell'anca
La diagnosi è clinica e strumentale avvalendosi di radiografie del bacino in varie proiezioni. E’ possibile ricorrere a RMN e/o TAC a complemento dell’indagine, non tanto per fare diagnosi quanto per valutare lo stadio della patologia ed intraprendere un corretto percorso terapeutico.
Terapia della
displasia dell'anca
Dipende dallo stadio della patologia, dalle condizioni del paziente e dalle necessità funzionali. Il primo passo è comunque quello di valutare le abitudini di vita del paziente ed eventualmente cercare di correggerle (sovrappeso, sedentarietà). Utili le infiltrazioni intra-articolari con acido ialuronico, che si effettuano in ambulatorio. Negli stadi avanzati la soluzione è l’impianto di una protesi d’anca, il cui modello e caratteristiche vengono scelti dal chirurgo in base al paziente.
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Dove svolgo
la mia attività
Attualmente, come Chirurgo Ortopedico, ricopro il ruolo di Dirigente Medico presso il reparto di Chirurgia Protesica “CASCO” diretto dal Dott. Nicola Ursino, presso l’I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano
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