Sport estivi? Sì, anche per i pazienti con protesi

Protesi di anca e di ginocchio non sono un limite alla pratica sportiva, ma bisogna saper scegliere le attività più adatte alla propria situazione specifica

Sport estivi con le protesi: si può?

L’estate, più di ogni altra stagione, è il momento perfetto per dedicarsi alle più svariate attività sportive. Molti sport e molti sportivi si potrebbero definire “stagionali”, proprio perché in tanti attendono le ferie per fare un po’ di moto. La gamma degli sport estivi è ampia: trekking, nuoto, ciclismo… e sono molti i pazienti protesizzati che mi chiedono, prima di partire per le ferie, quali si potranno concedere.

Sarebbe inutile (oltre che dannoso!) negare che chi ha subito un intervento di protesi debba praticare sport allo stesso modo di come era abituato. Tanto premesso, non si deve immaginare che una protesi d’anca o di ginocchio costituisca un impedimento invalidante.

Come spesso accade, la prima “ricetta” è il buon senso.

In primo luogo bisogna tenere a mente che i primi due anni dall’intervento di protesi sono i più delicati. Questo vuol dire che la ripresa delle attività – ordinarie e sportive – deve avvenire in maniera graduale e non traumatica, sia per gli agonisti che per gli amatori. Basterebbe tenere presente questa semplice indicazione per potersi concedere il piacere di praticare qualunque sport: camminata – anche in acqua, corsa, nuoto, ciclismo.  Via libera invece a tutte le altre attività acquatiche che hanno effetti benefici sia sulle articolazioni delle anche che delle ginocchia.

Un accorgimento, per i pazienti appena operati, è quello di non esporre direttamente la ferita chirurgica al sole: nei primi mesi post chirurgici infatti i raggi UV hanno effetti dannosi sui fibroblasti, le cellule responsabili della cicatrizzazione, aumentando il rischio di cicatrici rigonfie ed arrossate.

Un’altra regola, valida per gli amanti del mare, è quella di alternare regolarmente l’esposizione al sole ai bagni in acqua, per non affaticare la circolazione sanguigna.

Per chi predilige invece le passeggiate in montagna, consiglio l’uso di bastoni da trekking per ottimizzare la stabilità e minimizzare il rischio di cadute. L’arrampicata, consentita per i pazienti con protesi di ginocchio, è sconsigliata per chi ha subito un intervento di protesi d’anca, poiché comporta un alto rischio di lussazioni, specie nei primi dodici mesi dopo l’operazione.

Un’ultima considerazione: qualsiasi impianto protesico (ortopedico, cardiaco, dentale…) è costituito da materiali e pertanto soggetto naturalmente ad un certo grado di usura. Si può facilmente intuire paragonando la protesi alle gomme di una macchina. Il loro consumo dipende da diversi fattori come lo stile di guida, il peso della macchina, il percorso scelto e i km percorsi ogni anno. Allo stesso modo un soggetto di 130kg che pratica regolarmente alpinismo solleciterà maggiormente l’impianto rispetto ad uno di 85kg che pratica ciclismo, determinando in ultimo un consumo maggiore.

Il mio consiglio è quello di informarsi, soprattutto direttamente con il proprio Ortopedico di fiducia, circa la propria situazione specifica (tipo di impianto, qualità dell’osso, caratteristiche fisiche e degli sport che si intende praticare) di modo da pianificare un ritorno allo sport il più precoce e soddisfacente possibile!

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